venerdì 16 marzo 2018

Il comitato chiama a raccolta la comunità di Bitti


Ai cittadini del Comitato Santu Matzeu – Bitti
A tutti i partecipanti all’assemblea popolare di Bitti del 17 marzo 2018
Pur non potendo essere presente oggi alla vostra assemblea popolare, con questo breve saluto voglio testimoniare la mia vicinanza e quella di Italia Nostra – degnamente rappresentata alla riunione odierna dal nostro ingegner Mauro Gargiulo -  alla protesta da voi attivata per impedire l’ennesima violenza al territorio agricolo di Bitti, Orune e Buddusò e al paesaggio della Sardegna.

La costituzione del comitato e l’organizzazione dell’assemblea di oggi costituiscono un passo importante per attivare una corretta campagna di informazione finalizzata a far conoscere le insidie del parco eolico e il danno per l'intera comunità interessata, e per individuare assieme anche agli studiosi e ai tecnici che partecipano all’assemblea e che hanno scelto di stare dalla parte dei cittadini e della Sardegna, le modalità per contrastare l'installazione delle torri eoliche nei comuni di Bitti, Orune e Buddusò. 
Il percorso che ci attende non sarà facile, dobbiamo contrastare gli interessi dei signori del vento, dobbiamo lottare in maniera impari contro questi potenti che dalla loro parte hanno le leggi, fatte apposta per favorire gli interessi degli speculatori delle rinnovabili, hanno le forze politiche e grandi capitali a disposizione.
Noi cittadini della Sardegna, Comitati Civici, Associazioni Ambientaliste, combattiamo con le armi della ragione, con l’amore per la nostra terra, con la volontà e la caparbietà dei sardi. Non è tanto, ma è abbastanza.
Con queste armi siamo riusciti infatti a vincere grandi battaglie in Sardegna: abbiamo impedito l’installazione dei radar nei promontori più suggestivi della Sardegna, siamo riusciti a bloccare le trivelle della Saras prima che perforassero il magnifico stagno di S'Ena Arrubia, ad Arborea,  abbiamo salvato 250 ettari di fertile suolo agricolo nelle campagne di Gonnosfanadiga dall’invasione di specchi e acciaio dell’impianto  termodinamico solare e abbiamo riportato tante altre piccole ma importanti vittorie.  
Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno dei cittadini, alla loro capacità di organizzarsi, di informare e di lottare, di saper coinvolgere la comunità, e di saper avanzare proposte alternative per il futuro energetico della Sardegna che passi attraverso le energie rinnovabili autoprodotte e condivise  e che blocchi sul nascere la speculazione che distrugge il nostro territorio e il nostro paesaggio.
Vi auguro buon lavoro e vi ringrazio per tutto quello che state facendo
Li 17 marzo 2018                                                                                                             Graziano Bullegas

IL COMITATO SANTU MATZEU CHIAMA A RACCOLTA LA COMUNITA’ DI BITTI: DIBATTITO PUBBLICO SUL PARCO EOLICO SA GOMORRETTA

Si discuterà del Parco eolico Sa Gomorretta domani 17 marzo a Bitti. L’appuntamento è dopo la mungitura alle 18,30 nel salone parrocchiale messo a disposizione da don Totoni Cossu, nuovo parroco del centro barbaricino, affinché la comunità sia informata  sulle caratteristiche tecniche dell’opera e sugli impatti ambientali che ne deriverebbero.  Il Comitato popolare Santu Matzeu, che si è costituito non appena la notizia del Parco eolico si è cominciata a diffondere, non ha perso tempo ed ha iniziato a svolgere una pressante opera di sensibilizzazione popolare, raccogliendo firme e chiamando non solo docenti universitari e ambientalisti,  ma l’intero corpo sociale a  discutere della problematica.

Mauro Pili, giornalista, che ha il merito di aver segnalato con tempestività la proposta progettuale, la inquadrerà nella più ampia problematica della speculazione energetica.
Mauro Gargiulo,  ingegnere e rappresentante di Italia Nostra, illustrerà il Parco sotto l’aspetto tecnico ed ambientale, mentre a Nando Buffoni, economista e bittese, è affidata l’analisi economica.
Bachisio e Giuseppe Bandinu, bittesi doc, l’uno docente universitario di antropologia, l’altro magistrato, illustreranno rispettivamente  implicazioni sociali e giuridiche sottese all’impianto.
Ignazio Camarda, professore di botanica, analizzerà la questione degli impatti sulle matrici ambientali, mentre Sandro Roggio, architetto e urbanista, affronterà il problema sotto l’aspetto paesaggistico.
Il vero protagonista dell’incontro sarà però la popolazione di Bitti, sa comunitade, che è chiamata a prendere coscienza e conoscenza degli aspetti tecnici e ambientali dell’intervento e a pronunciarsi sulla sua eventuale realizzazione.
In una società, che si dice democratica, l’informazione infatti non può essere circoscritta alla notizia di poche incomprensibili righe apparse il 25 gennaio su di un ignorato sito del Ministero dell’Ambiente o ad una formale affissione all’albo pretorio del Comune, confusa tra gli annunci di matrimonio e di decesso. Le nuove norme sulla procedura di VIA (Dlgs 104/2017) hanno inferto un colpo mortale al Dibattito pubblico, silenziandolo, in aperta violazione della Convenzione di Aarhus che obbliga lo Stato italiano ad assicurare la più ampia ed effettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali che investono i temi ambientali. Le Associazioni ambientaliste lo avevano denunciato, ma sono rimaste inascoltate, perché questa classe politica non sola è sorda alla voce del popolo, ma impone anche il bavaglio. Eppure con i processi di scolarizzazione di massa e il diffondersi travolgente dei media si amplia a dismisura nella gente comune il desiderio di conoscenza e la volontà di poter esprimere la propria opinione sulle decisioni che riguardano il proprio destino e quello delle future generazioni. Il diritto, per dirla con due semplici parole, ad una “Democrazia Partecipata”!  

La sfida di questo diffuso sentire è stata raccolta dai Comitati civici, il vero lievito del dibattitto politico attuale, altrimenti ridotto a starnazzo mediatico per l’accaparramento di poltrone. Il tentativo di tacitare l’azione dal basso  (ricordate i “comitatini” che tanto davano fastidio all’uomo solo al comando in occasione della Caporetto del 4 dicembre?) si è risolto in un suicidio politico, che ha ridotto in cenere la sinistra italiana. La Sardegna ha saputo dare a questa esigenza collettiva una voce corale che viene dal basso, una voce che per paradosso proviene da una terra che si vuole per falsa vulgata racchiusa nel mito del suo passato e rassegnata al non cambiamento. Dal cuore barbaricino di questa terra nasce ora una nuova sfida a una multinazionale e a un potere politico che tenta di espropriare la comunità del diritto all’autodeterminazione. La risposta è in quel dibattito pubblico vanamente tacitato, in “su fogu de sa paraula”, perché come ricorda ancora una volta  Bandinu “semus meres in domo nostra!”

Mauro Gargiulo (Referente Energia  Italia Nostra Sardegna)


IL  COMITATO POPOLARE “Santu Matzeu”  BITTI

Invita tutti i Cittadini e l’Amministrazione Comunale
a partecipare


ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO IL PROGETTO DI UN MEGA PARCO EOLICO A BITTI


Analisi iniziale: MAURO PILI         Giornalista – leader di “Unidos” ed ex Presidente  Regione Sarda

Interventi
Ing.   MAURO GARGIULO          Referente Energia di “Italia Nostra” - Sardegna 
Prof. BACHISIO BANDINU       Antropologo e profondo conoscitore della realtà locale
Prof. IGNAZIO CAMARDA       Botanico
Dott. NANDO BUFFONI             Economista
Arch. SANDRO ROGGIO           Urbanista
Avv. GIUSEPPE BANDINU       Magistrato

SABATO 17 MARZO 2018   

SALONE PARROCCHIALE – ORE 18.30

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