venerdì 27 ottobre 2017

Le infrastrutture per la comunità e l'inutilità di un ponte

Riportiamo ampi stralci del comunicato del Comitato Cittadino che propone infrastrutture utili alla comunità in alternativa al inutile e impattante viadotto in progetto.

Il Comitato cittadino "Porto Solky" di Sant'Antioco esprime la netta contrarietà agli attuali interventi previsti dal Piano Sulcis che ricadono nel nostro territorio:
·      La realizzazione di un nuovo ponte di collegamento tra l'isola di Sant'Antioco e l'isola madre, che in realtà è un lungo viadotto, e relativa circonvallazione, una infrastruttura assolutamente inutile e dannosa per la comunità antiochense, per il paesaggio e per l'ecosistema lagunare, oltreché economicamente improponibile.
·      La realizzazione delle opere portuali in fase di progettazione che prevedono oltre ad un ridotto escavo del porto, la sola realizzazione di due moli frangiflutto e di una nuova banchina finalizzata al potenziamento del lato commerciale e militare dell'attuale porto.
Vogliamo rimarcare che non è previsto nessun progetto per la riconversione del porto e delle aree adiacenti alla ex Sardamag finalizzate alla realizzazione del porto turistico, della cantieristica e dei servizi:

·      L'operazione che ha fatto confluire le aree ex Sardamag alla IGEA, a seguito delle recenti fusioni societarie tra Seamag e Palmascave, di fatto preclude qualsiasi opportunità per il futuro economico del territorio.
·     Ad oggi non è previsto nessun progetto per la messa in sicurezza del tratto più critico della SS126 compreso tra Sirai e San Giovanni Suergiu.
·   Per quanto sopra il comitato Porto Solky ritiene che i finanziamenti debbano essere proficuamente rimodulati, così come previsto dalle norme del Piano Sulcis, e investiti in opere utili e capaci di garantire un ritorno economico per l'intero territorio quali ad esempio:
·     La riconversione del porto commerciale di Sant'Antioco in porto turistico che sia in grado di ospitare anche grosse imbarcazioni; un approdo in grado di ospitare la marineria locale in perenne stato di precarietà.

Le opere portuali previste devono essere  ripensate totalmente non rispondono alle finalità di cui sopra, anzi compromettono il progetto di porto turistico e porto peschereccio.

·    Chiediamo che le aree Sardamag vengano bonificate quanto prima e destinate ad attività compatibili con il centro urbani e l'area portuale
·      La riqualificazione del tratto di SS 126 tra Carbonia e Sant'Antioco, in certi tratti ormai trasformato in una lunga periferia urbana.

Il Comitato, in rappresentanza dei circa 1000 cittadini firmatari, chiede che l'Amministrazione Regionale e quella Comunale, al coordinatore del Piano Sulcis, e tutti gli enti interessati rivedano le proprie posizioni e si adoperino per una rimodulazione dei finanziamenti e lo studio progettuale degli interventi sopra citati di cui il territorio ha reale necessità.


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