martedì 13 aprile 2010

Sardegna svenduta, Sardegna consumata

Ci eravamo appena procurati un Piano Paesaggistico che ce lo vogliono cambiare.
E devono fare in fretta perché questo Piano, gridano sindaci di destra sinistra e centro, gli blocca lo sviluppo.
Dicono anche, con una nota di umorismo, che questi rimaneggiamenti del Piano, avvengono in un laboratorio del Pensiero che si chiama Sardegna Nuove Idee, un alambicco dove si mettono le idee a reagire. La formula base è "concertazione e condivisione".
Abbiamo letto attentamente le decine di pagine di "concertazioni e condivisioni" tra Regione e Comuni che riassumono la Nuova Idea di Sardegna e siamo stati investiti da una ventata d'aria fresca.
La Nuova Idea di Sardegna è rivoluzionaria, mai sentita prima da orecchio umano e disegna un mondo rinnovato. Ecco la novità. Finalmente anche nell'Isola si può iniziare a costruire, edificare, mettere un mattone sull'altro, ma senza troppe complicazioni, senza troppe regole. e ogni metro cubo sarà "condiviso". Be', nessuno lo aveva mai fatto prima con tanta sincerità.
E tutti d'accordo per "semplificare". Troppe regole, dicono, sono opprimenti. "Semplificare" significa, come sempre, fare quello che si vuole, visto che basterà una semplice dichiarazione di inizio di attività familiarmente detta DIA e il silenzio assenso degli uffici.
Cala Cartoe - Dorgali
Raccontano che 'Isola era "bloccata", l'edilizia "bloccata", l'economia "bloccata" dal cattivissimo Soru. Eppure la Sardegna aveva già con Soru un record di seconde case (200.000 su 850.000 totali mentre in Italia le seconde case sono solo 1/5 di quelle totali) e saremmo già dovuti essere ricchi.
Nel primo Piano Casa, detto "Piano Cemento", dove non si fa cenno di edilizia popolare, è saltato perfino il limite dei 300 metri e in quella fascia sacra nel resto del Paese verranno edificati, si calcola, 2 milioni di metri cubi.
Una bestemmia, anche giuridica, che non si reggerà sulle sue gambe.
Spacciano l'anarchia per liberismo e alla cosidetta crisi si risponde con il commercio e la consunzione dei suoli.
Gli studiosi del gruppo Nuove Idee concerteranno le richieste dei Comuni isolani i quali, dopo aver devastato i paesi passeranno all'agro avvilito dall'abbandono.
La Nuova Idea per le campagne consiste nel non coltivarle, ci mancherebbe, ma nel costruirle in modo "concertato e condiviso" con i nostri sindaci di impresa. Qualcuno, più innovatore,  ha perfino chiesto che si potesse costruire anche in lotti minimi di un ettaro, e Il primo Piano Casa prevede dal 10 al 20% di metri cubi in più nell'agro. Insomma, tirare su un muro diventa sempre più facile e si viene perfino ricompensati.
Li chiamano "premi di cubatura".
I più premiati sono gli alberghi con compensi che arrivano sino al 35% di metri cubi in più. Premiati perché siccome non riescono per manifesta incapacità ad allungare la stagione, allora allungano gli alberghi.
Era ora che si costruisse qualcosa da queste parti. Nessuno ci aveva mai pensato. Purché, s'intende, sia fatto in modo ecosostenibile e biodegradabile, purché ogni metro cubo sia bio oppure eco, dicono i ricercatori di Sardegna Nuove Idee. Gli ecostudiosi di Nuove Idee hanno deciso di chiamare intorno a un tavolo i sindaci biocompatibili i quali vogliono essere alla pari con la Regione e con lo Stato perché si considerano i padroni del loro territorio.
Basta un'occhiata per vedere cosa ne hanno fatto e immaginare cosa ne faranno.
Nell'Isola, salvo brevi parentesi, tutti hanno fatto quello che volevano. No, nessuna Nuova Idea. Solo la vecchia, ossessiva idea di costruire, guadagnare (in pochi) e consumare la propria terra.
Il Piano Casa 1, il Piano Casa 2 - quello autobocciato in Consiglio Regionale dalla stessa maggioranza - lo stravolgimento del Piano Paesaggistico sono i piedi di porco per rendere finalmente anche la Sardegna simile ad altre orride regioni del Paese. Una squallida città lineare costiera. 
In questo progetto di cementificazione finale rientra l'abolizione della Conservatoria delle Coste che, sul modello del Conservatoire du Littoral francese che esiste dal 1975, cercava di acquisire alla Regione Sardegna tratti di costa nobile e, sopratutto, avrebbe dovuto fornire un parere obbligatorio sulle pregiate aree militari dismesse.
Ancora un poco di Nuove Idee, di "concertazione e condivisione" e la Sardegna sarà tutta consumata.
Aprile 2010
Giorgio Todde

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